Nato a Baragazza (Bologna) il 29/04/1946. Iscritto alla Facoltà di Fisica, abbandona gli studi per dedicarsi alla pittura. Molte sue opere si trovano in collezioni private in Italia e all’estero quali la Galleria Malatestiana di Rimini e la Galleria Bombonièr a Sanremo. Vive e lavora a Firenze.
L'artista nato a Castiglione dei Pepoli, attualmente vive e lavora a Firenze e Baragazza (Bologna). Le sue opere pittoriche mostrano una marcata impronta di originalità. I colori si avvicendano in una trama più o meno fitta, costruiscono le immagini, le lasciano vedere o intravedere, sembra che tentino di riassorbile nel loro vorticare continuo. Strappi di giallo, di rossi, di blu, marroni chiari, fremiti e tracce di bianco si alternano in una vicenda tutta nuova che sveglia interesse, fascino, che impiglia e imprigiona il fruitore. Talvolta dei segni densi, dei tracciati, possono correre nel quadro a delimitare un volto o una figura. Come a fermarli, a renderli persistenti nel fruire cromatico.
Belle queste opere nel loro andare e pulsare luminoso. Ma anche la bellezza si muove, non si lascia prendere, cede il passo all'instabilità precaria dell'essere, del vero, della memoria.
Ecco il grande fascino del tempo che passa, della luce che si rinnova consumando se stessa. Tutto è vero e tutto è incerto. I ricordi si allontanano e diventano sempre meno definiti.
Elio Succi (1997/1998 sulla rivista d'arte "Praxis")The artist, born in Castiglione dei Pepoli, currently lives and works in Florence and Baragazza (Bologna). His pictorial works display a pronunced imprint of originality. The colors are highly established and absolute protagonists. They swarm, rotating into a more or less embedded weave, they construct the images, letting them be senn or glimpsed. It seems as though the colors attemp to reasorb the images in their constant swirl. Straks of yelows, reds, blues, light browns, shivers and traces of white alternate in a completely new succession that awakens interest, fascination; it entangles and captures the viewer. Occasional dense marks and sketches can run through the painting outlining a face or figure as if to stop them, to render them persistent in the chromatic whirl
Beautiful works of movement and luminous pulsation. Beauty also moves, it does not allow itself to be captured. It gives way to the precarious instability of being, of truth and of memory.
This is the great fascination of passing time, of the light that is renewed by consuming itself. Everything is true and everything is uncertain. Memories fade and become continually less defined and less present.
Elio Succi (1997/1998 on art magazine "Praxis")